Cominciare lo studio sistematico di uno strumento musicale a 47 anni. Non so quali sono gli stimoli che spingono una persona a fare “questa pazzia”.
Credo sia stata pazza anche la scelta dello strumento, come si fa a scegliere il basso elettrico, lo strumento che dà la scansione ritmica ai pezzi, lo strumento d’accompagnamento per eccellenza per farlo suonare da solista?
La risposta, dal mio punto di vista, è molto semplice, è che io non voglio copiare nessuno, questi pezzi per me non sono delle normali cover. Non voglio che siano simili alle opere originali. Potranno piacere o meno, d’altronde il suono del basso elettrico non è quello di una voce, o di uno strumento solista classico quale il pianoforte o la chitarra, quindi questi brani sono già di per sé unici.
La scelta dei brani è stata fatta semplicemente sulla base dell’emozione che mi hanno dato, quando “temporibus illis” sono usciti, e che ovviamente continuano a darmi ogni volta che li ascolto.
La scelta dello pseudonimo Jones è invece data dal personaggio “il suonatore Jones” di De Andrè. In fondo, se ci pensate voi che mi conoscete, Jones mi assomiglia e anche molto: ..lui che fu sorpreso dalla morte a novant’anni, ma che con la vita avrebbe ancora giocato. Lui il “dissacratore” che prende in giro, ma nello stesso tempo pubblicamente il commerciante di liquore dicendogli: …tu che lo vendi, cosa ti compri di migliore?… credo che Jones sintetizzi l’essenza dell’uomo veramente libero, l’amore per la vita e la voglia di libertà.
Il titolo del disco è dedicato a tutti voi che lo ricevete, in un modo o in un altro siete persone speciali. con affetto
Jones