Led Zeppelin
Stairway to Heaven è un brano del gruppo musicale britannico Led Zeppelin, quarta traccia del quarto album in studio Led Zeppelin IV pubblicato nel 1971.
Viene considerata una delle canzoni più famose nella storia della musica e del rock, è a tutt’oggi una delle più richieste dalle stazioni radio negli USA nonostante non sia mai stata pubblicata come singolo; fu invece pubblicata negli States come disco promozionale e come EP acustico in Australia; mentre l’assolo di chitarra contenuto nel brano è considerato dalla rivista Guitar World il migliore mai eseguito.
La canzone venne scritta e registrata nell’Headley Grange e non nel Bron-Yr-Aur come si credeva un tempo. Non è chiaro se l’ispirazione per la canzone sia venuta dal titolo del film Scala al paradiso (A Matter of Life and Death), uscito nelle sale negli Stati Uniti con il titolo Stairway to Heaven. Il primo riferimento conosciuto a una scalinata verso il paradiso si trova nella Bibbia, nel libro della Genesi 28:12.
La canzone venne eseguita dal vivo per la prima volta il 5 marzo 1971 alla Ulster Hall di Belfast e rimase nella scaletta dei concerti dei Led Zeppelin ininterrottamente dal 1975 al 1980. Normalmente la canzone faceva parte del bis finale ed era eseguita prevalentemente verso la fine del concerto. Stairway to Heaven fu anche suonata al Live Aid nel 1985, alla festa per il quarantesimo anniversario della Atlantic Records nel 1988, e da Jimmy Page in versione strumentale durante i suoi tour da solista. A proposito della canzone Page disse durante un’intervista a Rolling Stone: “[La canzone] ha cristallizzato l’essenza della nostra band. Aveva tutto e ci ha rappresentato al meglio. È stata una pietra miliare. Ogni musicista vuole fare qualcosa di duraturo, qualcosa che rimarrà a lungo nel tempo. Noi lo abbiamo fatto con Stairway”.
La partitura di Stairway to Heaven è una delle più vendute nella storia del rock: le copie acquistate sono infatti oltre un milione. Nonostante l’enorme successo del brano, Robert Plant nel 1988 ha dichiarato che suonare Stairway to Heaven a diciassette anni di distanza dalla pubblicazione non fa più per lui e che gli verrebbe l’orticaria se dovesse eseguire la canzone in ogni concerto (“I’d break out in hives if I had to sing that song in every show“).
Il testo, scritto dal cantante Robert Plant, è sfuggente, mistico, e non si riesce bene a capire di cosa tratti realmente. Di sicuro, Plant fu ispirato dalla lettura di alcuni romanzi. Una prima influenza fu il libro Magic Arts in Celtic Britain di Lewis Spence, che Plant aveva letto da poco; fra i riferimenti al libro nella canzone ci sono ad esempio quelli riguardanti la Regina di maggio (May Queen), i pifferai (pipers) e il trambusto nella siepe (bustle in your hedgerow). Il passaggio «In my thoughts I have seen rings of smoke through the trees» («nei miei pensieri ho visto anelli di fumo fra gli alberi») potrebbe riferirsi al poema di William Wordsworth Tintern Abbey («…and wreaths of smoke / Sent up, in silence, from among the trees!»).
Il significato del testo è molto discusso ed è stato interpretato anche in modi opposti. Sollecitate dalla presenza di presunti messaggi subliminali satanici, rilevati ascoltando alcuni versi al contrario, alcune interpretazioni danno di questo brano una visione estremamente cupa e priva di una conclusione morale, quasi fosse una chiamata alle armi verso una qualche nuova religione o fede, caratterizzata da un forte nichilismo.
In un’intervista Robert Plant ammette a chiare note di aver composto il testo sotto l’influsso della “scrittura automatica“, tipica dei medium quando cadono in trance, laddove dichiara: “Tenevo in mano un pezzo di carta e una penna e, per qualche ragione, ero di pessimo umore. Quindi, all’improvviso, le mie mani cominciarono a buttare giù parole. Me ne rimasi lì a fissarle e poi quasi balzai in aria per lo stupore”. Nella medesima intervista si accenna a passaggi criptici nel testo della canzone, quali quello della dualità bene – male (“Yes, there are two paths you can go by, but in the long run, there’s still time to change the road you’re on”, in italiano “Sì, ci sono due sentieri che puoi percorrere, ma a lungo andare c’è ancora tempo per cambiare quello che stai percorrendo”) e quello relativo al regno dei morti (nelle culture pagane l’occidente rappresentava il reame delle ombre, dei morti, perché lì moriva – in apparenza – il sole): “There’s a feeling I get, when I look to the west, and my spirit’s crying for leavin’ ” (“C’è una sensazione ch’io provo quando volgo lo sguardo ad occidente e la mia anima sta piangendo per la partenza”). Altri versi criptici sono: “The piper’s calling you to join him” (“Il pifferaio ti sta chiamando per unirti a lui”), laddove nelle saghe medioevali rappresenta “Il pifferaio di Hamelin”, dai poteri sovrannaturali, e, nei carmi classici, raffigura il dio Pan. Oppure “There’s a sign on the wall, but she wants to be sure, ‘cause you know, sometimes words have two meanings” (“C’è una scritta sul muro, ma essa vuole sincerarsi perché, come ben sai, a volte le parole hanno un doppio significato”). Oppure: “Sometimes all of our thoughts are misgiven” (“A volte tutti i nostri pensieri vengon fraintesi”). E infine: “And as we wind on down the road, our shadows [are] taller then our souls” (“E nel momento in cui ci precipitiamo in strada, le nostre ombre [diventano] più lunghe delle nostre anime”).D’altronde è nota la passione di Jimmy Page per l’occultismo: il chitarrista acquistò infatti la villa di Boleskine House, sulla riva orientale di Loch Ness, in Scozia, precedentemente appartenuta ad Aleister Crowley.
La canzone, scritta in tonalità di La minore, è una suite composta da vari movimenti. L’introduzione di chitarra folk e flauto dolce si trasforma gradualmente in un intermezzo di chitarra elettrica, prima di esplodere nella sezione finale, più veloce e tipicamente hard rock, come in altre canzoni dei Led Zeppelin.
L’introduzione si apre con una progressione di accordi La- / Fa7+ con una linea di basso cromatica discendente La / Lab / Sol / Solb / Fa, ed è uno dei brani più famosi mai composti per chitarra rock. Da questa notorietà nasce il divieto, più o meno scherzoso, di accennare la canzone in alcuni negozi di strumenti.
John Paul Jones si occupò della parte di flauto dolce basso nella sezione introduttiva (al posto di questo dal vivo utilizzò un mellotron dal 1972 al 1977, in seguito usufruì di un Yamaha CP70B Grand Piano e una Yamaha GX-1) e del Fender Rhodes nella parte centrale. Jimmy Page suonò l’assolo di chitarra nel finale su una Fender Telecaster del 1959 donatagli da Jeff Beck e collegata a un amplificatore Supro. Page registrò tre diversi assoli, decidendo solo in seguito quale dei tre fosse migliore per l’atmosfera della canzone. Le altre parti di chitarra vennero eseguite su una chitarra folk Harmony Sovereign H1260 e una Fender Electric XII (a 12 corde); entrambe possono essere udite nei canali di registrazione sinistro e destro, rispettivamente. Per i concerti, Page utilizzava una Heritage Cherry Gibson EDS-1275 6/12 Doubleneck (a doppio manico).
La lunga battaglia legale che ha visto al centro uno dei brani cardine della storia del rock, Stairway to heaven è finita: La Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso di non riaprire il caso, chiuso con la vittoria dei Led Zeppelin contro gli eredi del musicista e leader degli Spirit, Randy California. Quindi, secondo la legge, Jimmy Page e Robert Plant non hanno copiato Taurus, brano degli Spirit scritto da Raqdny California.
La controversia era arrivata fino alla Corte Suprema dopo una vicenda giudiziaria iniziata nel 2014, quando il bassista degli Spirit, Mark Andes, assieme agli eredi di Randy California, morto nel 1997, aveva lanciato una azione legale per violazione del copyright contro Page e Plant e un’ingiunzione per bloccare ogni pubblicazione dell’album, IV dei Led Zeppelin. Lo scopo era quello di ottenere la firma di California sul brano, il cui arpeggio introduttivo di chitarra assomigliava a quello di Taurus. Se l’azione legale avesse avuto successo gli eredi non avrebbero comunque ricevuto nulla dei passati guadagni della canzone, stimati attorno ai 550 milioni di dollari, ma solo i compensi relativi ai diritti per i profitti futuri.
Nell’aprile del 2016 il giudice di Los Angeles Gary Klausner decise che le somiglianze erano sufficienti per andare a processo e per dare modo a una giuria di decidere.La giuria il 23 giugno successive stabilì che non c’erano sufficienti elementi di somiglianza per dare ragione agli eredi e votò all’unanimità in favore dei Led Zeppelin. Nel 2017 ci fu la richiesta di appello, accolta nel 2018. Nello scorso marzo la Corte d’Appello di San Francisco sentenziò ancora a favore dei Led Zeppelin, ma lo scorso agosto, gli eredi hanno presentato un procedimento per il riesame degli atti processuali chiedendo alla Corte Suprema degli Stati Uniti di intervenire, cosa che la corte ha deciso di non fare, non riaprendo il caso e chiudendo in maniera definitiva la controversia.
Il caso è stato sotto i riflettori non solo per la fama della canzone, uno dei cinque brani più popolari dell’intera storia del rock, ma anche perché avrebbe aperto un grande fronte di battaglie legali tra autori che hanno usato gli stessi giri di accordi per centinaia se non migliaia di altre canzoni, creando un’importante precedente nel campo del diritto d’autore, com’è stato già per un’altra sentenza controversa, quella di Blurred Lines di Pharrell Williams e Robin Thicke, in cui i giudici diedero invece ragione agli eredi di Marvin Gaye ravvisando la somiglianza con Got to give it up del grande autore afroamericano, più nelle atmosfere e nei suoni che non nella reale sostanza del brano. Nel caso degli Zeppelin c’è lo stesso giro di accordi, arpeggiato in maniera leggermente diversa, e un “clima” simile, ma le canzoni, secondo i giudici americani, non hanno abbastanza elementi di somiglianza per definire un plagio.