V. De Moraes
La canzone non fu composta sui tavolini del bar, come viene spesso narrato. Tom Jobin compose la musica nella sua nuova casa a Ipanema, in Rua Barão da Torre, e il testo definitivo fu scritto da Vinícius probabilmente a Petrópolis, vicino a Rio. Inizialmente aveva un titolo, Menina que passa (La ragazza che passa), e un testo diverso e doveva far parte di una commedia musicale, Dirigível, che non fu mai realizzata. Secondo alcune fonti la canzone risalirebbe addirittura al periodo in cui fu composta anche Chega de saudade, sei anni prima. In realtà Garota de Ipanema fa parte dell’ultimo gruppo di canzoni che i due grandi autori realizzarono insieme nel 1962, ultimo sussulto di un lunghissimo e proficuo sodalizio. Allo stesso gruppo di canzoni appartiene anche Ela é Carioca, i cui versi sono dedicati alle stesse bellezze che i due ammiravano a Ipanema in quel periodo.
La “musa” di Jobim e de Moraes si chiamava Heloísa “Helô” Pinto, successivamente sposata Pinheiro. Essa abitava poco distante dal Veloso, al 22 di Rua Montenegro. I due la videro effettivamente spesso nell’inverno del 1962, anche perché Helô, che all’epoca aveva 15 o 16 anni, era cliente dello stesso bar, dove si recava per comperare le sigarette alla madre. La ragazza era effettivamente alta e, all’epoca, mora, con gli occhi azzurri, abbronzata e verosimilmente molto bella. Forse non ispirò direttamente la canzone, che probabilmente era già stata in parte scritta, ma sicuramente divenne, nell’immaginario di de Moraes, il perfetto esempio della bellezza brasiliana descritta nei suoi versi.
Vinícius de Moraes rese nota la storia solo nel 1965 in Revelação: a verdadeira Garota de Ipanema quando Garota era diventata un successo nazionale e internazionale ed era la canzone brasiliana più famosa al mondo.
Garota de Ipanema fu incisa diverse volte da artisti brasiliani già nel 1962. I primi ad avere questo onore furono Pery Ribeiro e il Tamba Trio i cui dischi uscirono, contemporaneamente, per le due maggiori etichette brasiliane, rispettivamente la Odeon e la Philips.
Il debutto internazionale avvenne nel primo disco solista americano di Jobim, registrato a New York nel maggio del 1963 e pubblicato dalla Verve Records di Creed Taylor lo stesso anno con il titolo The Composer of Desafinado, Plays. Il disco presentava versioni strumentali delle maggiori composizioni del musicista brasiliano arrangiate da Claus Ogerman. Garota comparve per la prima volta con il suo titolo inglese, The Girl from Ipanema, nonostante il nuovo testo di Norman Gimbel, ovviamente, non potesse essere ascoltato.
In realtà, la versione più celebre di The Girl from Ipanema era già stata incisa due mesi prima, nel marzo del 1963, durante le sessions di Getz/Gilberto. Creed Taylor tenne nel cassetto le registrazioni del celebre disco di Stan Getz e João Gilberto fino alla fine dell’anno, per pubblicarlo solo nei primi mesi del 1964. Il produttore era indeciso su come utilizzare quel materiale. Nel corso del 1963 la Verve aveva già pubblicato diversi dischi di bossa nova e di jazz samba (oltre al disco di Antônio Carlos Jobim era uscito anche Jazz Samba Encore! sempre di Getz con Luiz Bonfá), ma anche le altre label avevano prodotto i loro dischi brasiliani e, comunque, la moda per il jazz contaminato dai ritmi brasiliani sembrava essere già passata. Taylor non voleva “bruciare” il disco facendolo uscire come una cosa “per intenditori”. Attese quindi diversi mesi e poi, probabilmente con un po’ di sofferenza, ma certo delle possibilità commerciali dell’operazione, decise di tagliare la parte vocale di João Gilberto dalla lunga versione di The Girl from Ipanema incisa, lasciando solo quella in inglese della moglie Astrud. La versione corta, attribuita a Stan Getz e alla sola Astrud, fu pubblicata su 45 giri insieme con Corcovado (anch’essa cantata in inglese da Astrud); la versione lunga fu invece pubblicata sul long playing.[3][5]
Il successo, sia del singolo sia dell’album, fu clamoroso. Getz/Gilberto rimase 96 settimane nella classifica di Billboard e raggiunse la posizione nº 2 preceduto solo dai Beatles. Il singolo The Girl from Ipanema arrivò al 5º posto della classifica a metà del 1964. Oltre a vari premi per l’album, il singolo vinse il Grammy Award nel 1965 (premi per le produzioni del 1964) come Record of the Year. Nel 1999 fu inserito nella Grammy Hall of Fame. Astrud Gilberto cominciò così una fortunata carriera di cantante, superiore anche a quella dell’ex-marito João, e assunse il ruolo della “ragazza di Ipanema” nell’immaginario del pubblico statunitense anche a discapito di Helô Pinheiro, che però si trovava in Brasile e la cui identità non era ancora stata rivelata.
Un altro tassello della storia della canzone è legata al Veloso di Ipanema. Fu in quel bar che, nel 1966, Antônio Carlos Jobim ricevette la telefonata di Frank Sinatra che gli chiedeva di fare un disco con lui. The Girl from Ipanema, cantata in inglese da “The Voice” e in portoghese da Jobim, fu la canzone di apertura dell’album Francis Albert Sinatra & Antonio Carlos Jobim, sempre con l’arrangiamento di Claus Ogerman, pubblicato dalla Reprise nel 1967.
Sempre nel 1967, ispirato alla canzone, fu realizzato in Brasile il film Garota de Ipanema, di cui si persero subito le tracce, diretto da Leon Hirszman e nel quale il ruolo della garota fu interpretato da Márcia Rodrigues. Alla realizzazione della colonna sonora, pubblicata dalla Philips brasiliana, parteciparono, oltre a Tom Jobim (anche come arrangiatore insieme con Eumir Deodato) e a Vinícius de Moraes, alcuni degli artisti più in voga del momento, tra i quali Elis Regina, Chico Buarque, Nara Leão, il Tamba Trio, Baden Powell, il Quarteto em Cy e i MPB-4.
Garota de Ipanema fu incisa circa 40 volte tra il Brasile e gli Stati Uniti nel biennio 1963-1964. Dopo il successo della versione di Astrud Gilberto, la canzone divenne uno standard del jazz e uno dei brani più interpretati al mondo.
Nel 1965 fu inciso in lingua italiana da Caterina Valente per la Decca. La cantante, che aveva già realizzato Desafinado e Samba di una nota, incise comunque il pezzo in altre tre o quattro lingue come suo costume. Il testo italiano di La ragazza di Ipanema era di Giorgio Calabrese e, a dispetto del titolo coerente con l’originale, parlava di un “ragazzo di Ipanema” conteso da una turma di ragazze.
La prima incisione italiana del brano è dovuta però a Bruno Martino che la incise anche lui nel 1965 per il 45 giri E la chiamano estate/La ragazza di Ipanema, includendola poi nell’album Dedicato a te, sempre nella versione di Giorgio Calabrese, ma questa volta con il testo correttamente al femminile. Ragazza di Ipanema fu pubblicata anche come lato B del 45 giri di E la chiamano estate. Martino aveva probabilmente sentito la canzone non nella versione inglese di Astrud Gilberto, ma in quella portoghese di João, alla Bussola di Viareggio nell’estate del 1964. Gilberto infatti si esibì per alcune settimane nella piccola sala del Bussolotto, al piano superiore del celebre locale toscano, con una formazione eccezionale che comprendeva João Donato e la sezione ritmica reduce dalla registrazione di Getz/Gilberto cioè Milton Banana e Sebastião Neto. Lo stesso Gilberto in seguito incise Estate di Martino, avendola probabilmente ascoltata a Viareggio. Musicalmente la versione incisa da Bruno Martino risente l’influenza di quella, strumentale, incisa da Antônio Carlos Jobim nel 1963, essendo basata tutta sui leggeri accenti del pianoforte, sulla sezione di archi, ma con una ritmica ancor più bossa nova rispetto a quella di Jobim. Nel 1978 anche Raffaella Carrà canto la canzone nella versione inglese, durante un’esibizione nel programma del canale nazionale “Ma che sera”.
Interpretazioni celebri di Garota de Ipanema, ma soprattutto di The Girl from Ipanema, furono realizzate, sin dagli anni sessanta, da Ella Fitzgerald, Nat King Cole, Erroll Garner, Peggy Lee. Anche tantissimi jazzisti interpretarono il brano, tra essi il sassofonista free jazz Archie Shepp che ne incise una improbabile[senza fonte] versione free nel suo Fire Music del 1965 (tra l’altro proprio per la Impulse! Records fondata da Creed Taylor). In seguito anche artisti come Mel Tormé fino a Diana Krall realizzarono le loro versioni della canzone, sempre sulla falsariga di quella di Frank Sinatra più che su quella di Stan Getz e dei coniugi Gilberto. Amy Winehouse ha inciso una sua versione di “The Girl from Ipanema” contenuta nel suo album postumo Lioness: Hidden Treasures.
Anche per la versione in spagnolo, “La muchacha de Ipanema” o “La chica de Ipanema“, si sono cimentati vari artisti tra i quali Los Tres Sudamericanos, Gloria Lasso, Los Hermanos Castro, Eugenia Leon, Monna Bell y Jarabe de Palo.
Praticamente tutti i cantanti brasiliani hanno inciso una loro versione di Garota, compresi quelli più lontani dalla bossa nova e quelli più impegnati, come i tropicalisti Caetano Veloso e Gal Costa. Immancabile, e riuscitissima, quella di Elis Regina al festival di Montreux nel 1979.